C’era una volta un FIRB (terza puntata) by

4 Gen
2010

(Le puntate precedenti le potete trovare qui e qui.)

Siamo arrivati al dunque. Con solo 6 mesi di ritardo finalmente dal ministero arrivano le valutazioni dei progetti. In realtà è disponibile solo una prima mandata di risultati (per alcuni settori ancora non si sa nulla) ma il quadro inizia a delinearsi. Intanto se siete stati valutati il Principal Investigator del progetto avrà ricevuto una mail in cui si dice se siete stati ammessi o meno alla seconda fase della valutazione; se non l’avete ricevuta vuol dire che il vostro progetto non è stato valutato. Se invece la mail l’avete ricevuta allora dovete collegarvi al sito https://loginmiur.cineca.it e scaricare la valutazione.

La prima cosa che salta all’occhio è che ciascun progetto è stato valutato da un solo referee (giustamente anonimo). La mia valutazione era scritta in inglese ma ho sentito da più parti di valutazioni in italiano segno che non tutti i referee erano internazionali; dato che la lista dei referee non è stata resa pubblica non si sa quanti fossero italiani e quanti internazionali e quindi è difficile giudicare l’imparzialità del giudizio. La seconda cosa che si nota è che sono stati ammessi alla seconda fase solo i progetti che hanno ottenuto un punteggio di 40 su 40. Tutti gli altri, anche quelli ottimi che però hanno ottenuto “solo” 39/40 per una qualche paranoia del referee, sono stati eliminati. Possiamo quindi dire che il fattore C ha giocato un ruolo notevole ma questo, in realtà, lo si sapeva già da prima (se avete 3800 progetti e ne potete finanziare 100 è ovvio che molti ottimi progetti resteranno fuori).

La terza cosa che salta all’occhio scorrendo la lista degli ammessi alle audizioni è che il numero di persone ammesse dalla linea 2 è molto maggiore di quelli della linea 1. Ora, questo ancora potrebbe non voler dire nulla ma nel bando era scritto esplicitamente che almeno metà dei fondi dovevano andare alla linea 1 (ovvero ai progetti presentati da giovani precari). Si spera che non facciano lo scherzo di dare i 2/3 dei soldi agli strutturati perché sarebbe tutt’altro che divertente.

Ora il prossimo passo (oltre che ai risultati per i settori mancanti) sono le audizioni che dovrebbero svolgersi a Roma fra Gennaio e Febbraio. Io non è che abbia un’idea chiarissima di cosa vogliano sentirsi raccontare all’audizione (mi interrogheranno per vedere se il progetto è veramente mio?) quindi, se qualcuno di voi ha qualche notizia, è pregato di farmelo sapere.

Comunque sia i risultati finali non arriveranno prima di Marzo e sospetto che poi dovrà ancora passare qualche mese prima che qualcuno venga effettivamente finanziato. Insomma, dalla scadenza del bando al finanziamento vero e proprio passerà, se tutto va bene, un anno e mezzo. Quanto sono cambiati i curriculum di chi ha mandato i propri progetti in 18 mesi? E quanto è andata avanti la ricercha? Non è che alcuni progetti che un anno e mezzo fa erano all’avanguardia sono diventati obsoleti? Il mio progetto ad esempio è (bene o male) andato avanti senza di loro e molte cose che avevo detto che avrei fatto nel primo anno le ho effettivamente già fatte. In più, mentre attendevo i risultati ho anche ricevuto due o tre ottime offerte da università straniere (che sospetto accetterò). Insomma: non è un po’ assurdo metterci tutto ‘sto tempo per valutare dei progetti di ricerca?

p.s.

Quando saprò qualcosa sulle audizioni lo posterò qui.

(forse) ne abbiamo parlato qui:

8 Responses to C’era una volta un FIRB (terza puntata)

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Nemo

Gennaio 6th, 2010 at 15:40

Curiosità: il tuo ateneo mette a disposizione dei fondi per il cofinanziamento? E se sí, nel frattempo non li hai persi, dato che sicuramente nel bilancio 2010 li hanno azzerati?

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Andrea Mariuzzo

Gennaio 6th, 2010 at 22:03

“La terza cosa che salta all’occhio scorrendo la lista degli ammessi alle audizioni è che il numero di persone ammesse dalla linea 2 è molto maggiore di quelli della linea 1. Ora, questo ancora potrebbe non voler dire nulla ma nel bando era scritto esplicitamente che almeno metà dei fondi dovevano andare alla linea 1 (ovvero ai progetti presentati da giovani precari).”

in realtà non era così, dei 50 mln inizialmente stanziati, almeno 20 (il 40%) erano destinati alla linea 1. Ora un decreto ministeriale di cui si parla nella proclamazione degli ammessi alle audizioni mette a disposizione altri 50 mln. Ho scritto oggi a Massulli, il direttore amministrativo del progetto FIRB, per sapere se anche per questa integrazione vale la regola del 40%. A giudicare da quanto si dice in altri blog, Massulli si è mostrato molto disponibile a dare chiarimenti, e spero che nei prossimi giorni (gli concedo di essere abbastanza indaffarato in questi giorni…) possa farmi sapere. In effetti, se rimane ancora in piedi la quota riservata alla linea 1, per noi precari ammessi alle audizioni potrebbero aprirsi delle prospettive reali di accedere ai soldi. Vedremo…

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J B

Gennaio 7th, 2010 at 09:39

@Nemo: l’ateneo non mette a disposizione assolutamente nulla. Tutto il cofinanziamento è stato fatto tramite mesi/uomo di professori e ricercatori appositamente inseriti nel progetto. Tra le altre, per quello che ne sapevo io, questo era praticamente l’unico modo possibile di procedere; io sono abbastanza fortunato da conoscere un numero piccolo ma significativo di prof. onesti ma cofianziare tramite mesi/uomo in realtà vuol dire che sei ricattabile dal barone di turno e quindi il mio sospetto è che un 90% buono dei progetti presentati fossero fatti dai soliti potenti con giovani assegnisti e ricercatori messi lì solo per figura.

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J B

Gennaio 7th, 2010 at 09:45

@Andrea: hai ragione, i miei ricordi erano un filo troppo rosei. Comunque sia il punto fondamentale del ragionamento resta valido: alle audizioni sono stati ammessi tantissimi progetti di fascia 2 e quindi c’è da capire se manterranno comunque un 40% di fondi per la fascia 1 (che vuol dire, coi nuovi fondi, una quarantina scarsa di progetti approvati) oppure se faranno finta di niente. Vedremo…

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Andrea Mariuzzo

Gennaio 7th, 2010 at 15:39

confermo che le università finanziavano solo in mesi-uomo (altrimenti sarebbe stato impossibile dare garanzie per 3800 progetti, che dovevano presentare un piano finanziario di immediata validità).
per il resto sì, vedremo, anche se, nel caso di effettivi 40 milioni sul tavolo per la linea di intervento 1, sarei più ottimista: il costo medio di ogni progetto era 765.000, tolto il cofinanziamento si va sui 575.000, usandolo come divisore per 40 milioni fa poco meno di 70, ovvero quanti potrebbero essere i progetti, in proiezione, una volta completati i referaggi degli ultimi 4 settori.

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J B

Gennaio 7th, 2010 at 15:53

@Andrea: hai ragione, quando mi ero fatto i miei conti non avevo pensato che una parte dei soldi il ministero non la deve spendere perché fa parte del “cofinanziamento”. Il mio progetto era per quasi 900kEuro di cui quasi 700 richiesti direttamente al ministero ma si tratta di un progetto di fisica sperimentale e quindi intrinsecamente un po’ costoso. Forse 70 progetti approvati è una stima un po’ abbondante (conosco gente con progetti nel campo delle neuroscienze che si sono avvicinati molto ai 2 milioni di richiesta) ma magari ai 50-60 ci arriviamo.

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Andrea Mariuzzo

Gennaio 11th, 2010 at 12:13

Massulli ha appena risposto alle domande che gli avevo fatto. Conferma che lo stanziamento degli altri 50 mln è avvenuto, e questo è buono. In compenso, c’è il rovescio della medaglia. di questi nuovi 50 mln non è stato riservata nessuna quota minima alla linea 1, per la quale restano riservati solo i precedenti 20 mln, con possibilità di crescere. Ora, visto che i progetti in linea 1 sono almeno il 30% di quelli ammessi alle audizioni, questo incremento dei fondi annulla qualunque possibile effetto della ripartizione separata sulla base delle linee di intervento.

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» Relative Impact Factor Faccio Cose Vedo Gente

Gennaio 26th, 2010 at 14:49

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