C’era una volta un FIRB by

19 Feb
2009

C’era una volta… – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un FIRB.

Subito dopo essere salito sul trono l’illuminato sovrano Silviolo diede mandato ad una delle sue favorite (il burattino di legno Marystar, ma la sua è un’altra storia di cui parleremo un’altra volta) di organizzare la scuola e la ricerca nel suo magnifico regno di marzapane. Marystar si fece consigliare da un gruppo di saggi, i quali le raccontarono dei terribili baroni demoniaci che impedivano alla povera meritocrazia di far attecchire le sue tenere radici nella torre d’avorio della scienza. In mancanza di un principe azzurro o di cavalieri in armature scintillanti Marystar decise che l’unica possibilità era finanziare i giovani (quelli che erano ancora presenti nel magico regno di marzapane ed il cui cervello non era in fuga) e sperare che loro combattessero la guerra contro i baroni al posto suo.

La soluzione apparve quindi in tutto il suo splendore: Marystar avrebbe indetto un torneo (il FIRB, appunto) dove i giovani più brillanti si sarebbero scontrati e, ai più valorosi, sarebbero stati dati soldi per condurre le loro ricerche indipendentemente dai malvagi baroni. Così facendo, questi ultimi sarebbero stati sconfitti (quale sia il passo logico che lega queste affermazioni non è dato saperlo ma è opinione diffusa che il saggio sovrano sia infallibile). Nella sua infinita saggezza però Marystar decise che i giovani sono, in quanto giovani, inaffidabili e sconsiderati: per questo non avrebbe dato loro tutti i soldi di cui abbisognavano ma solo il 70%. Il restante 30% avrebbero dovuto trovarselo da soli, dimostrando così una volta di più il loro valore.

Come già detto è opinione comune che il saggio sovrano sia infallibile e quindi i giovani rimasero un po’ spiazzati quando si resero conto che l’unico modo possibile (fatta salva la vendita dei propri organi) di racimolare quel 30% era di andarli ad elemosinare dai malvagi baroni demoniaci, concedendogli un’arma di ricatto e di controllo su coloro che avrebbero dovuto combatterli.

I giovani più fedeli decisero che il tutto doveva far parte di un piano più grande e chinarono la testa davanti all’infinita saggezza del loro sovrano. Degli altri non si è saputo più nulla. Qualcuno dice che siano stati mandati in vacanza.

(forse) ne abbiamo parlato qui:

2 Responses to C’era una volta un FIRB

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» C’era una volta un FIRB (seconda puntata) Faccio Cose Vedo Gente

Settembre 3rd, 2009 at 10:24

[…] (La prima puntata la potete trovare qui) […]

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» C’era una volta un FIRB (terza puntata) Faccio Cose Vedo Gente

Gennaio 4th, 2010 at 18:29

[…] puntate precedenti le potete trovare qui e […]

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