L’archivio Pensa by

6 Mag
2009

Ieri scrivevo dell’iniziativa dell’archivio Pensa, che ha digitalizzato le sue immagini, le ha rilasciate in CC-BY-SA e le caricherà su Wikimedia Commons e su Wikipedia. Iolanda Pensa, curatrice del progetto, è passata ieri a lasciare un commento, che mi piace riproporre per maggior visibilità:

Stiamo cominciando ora a provarci. Immagini digitalizzate, testi sulle organizzazioni del territorio, documentazione del Museo delle Grigne online. È solo l’inizio.

Un archivio più essere una cassa comune interessante dalla quale attingere. Non volevamo restare soli. Internet non è uno spazio accogliente, si rischia sempre di parcheggiarsi in un vicolo invece di trarre beneficio dalle autostrade. Così la possibilità di nutrire Wikipedia è apparsa subito come un’occasione interessante per far arrivare i contenuti che vogliamo promuovere a più utenti possibili.

E poi c’è la magia del share-alike. L’idea di permettere l’uso della documentazione del proprio archivio non è niente di nuovo (cos’altro fanno gli archivi), ma l’idea di chiedere a chi usa la documentazione di adottare lo stesso copy right ha degli esiti sorprendenti. Tra qualche mese usciranno due libri della Fondazione Rockefeller per celebrare le attività della fondazione a Villa Serbelloni a Bellagio. All’interno dei libri sono state anche inserite alcune immagini dell’Archivio Pietro Pensa, che possiede un ampio fondo Serbelloni Sfondrati e quasi tutti i documenti che riguardano le proprietà di Bellagio oggi Rockefeller. Insomma le piante dell’edificio e pergamene con i sigilli imperiali sono state rilasciate dal nostro archivio con CC-BY-SA e così anche le immagini dei documenti prodotti dalla Fondazione Rockefeller. Forse più che effetto a catena potrebbe diventare un effetto farfalla. Ed è divertente innescare effetti.

Un invito dunque a innescare effetti su Wikipedia e a Esino Lario il 16 maggio 2009, perché bisogna essere in tanti per contagiare.

(forse) ne abbiamo parlato qui:

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