Il miracolo degli anagrammi /2 by

6 Lug
2008

continua

Keplero trascrisse l’anagramma come
“SALVE UMBISTINEUM GEMINATUM MARTIA PROLES”
cioè
“Salve, o gemelli furiosi, figli di Marte”.
Tradotto in termini astronomici: “O cavolo, Marte ha due satelliti!”

In una seconda lettera Galileo, evidentemente impratichitosi con gli anagrammi, scrisse:

HAEC IMMATURA A ME IAM FRUSTRA LEGUNTUROY
in un “latinorum” intellegibile dal vago significato di “Queste [cose] non finite sono da me raccolte invano”
Anche Keplero si era impratichito, e tradusse con
“MACULA RUFA IN IOVE EST GYRATUR MATHEM ECC.”
cioè un chiaro
” C’è una macchia rossa su Giove, che gira con moto matematico”.
A qualcuno viene in mente qualcosa dagli studi liceali (magari non Cydonia di cui parleremo un’altra volta)?

Tutto questo tra il 1610 e il 1611.

continua

(forse) ne abbiamo parlato qui:

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