Emorragia in corso: di notizie o di volontari? by

26 Nov
2009

E’ la nius del momento, l’hanno battuta le agenzie di stampa e l’ha ripresa praticamente chiunque; i titoli si rincorrono abbastanza: Wikipedia: gli autori se ne vanno, Wikipedia abbandonata dai volontari, Wikipedia, autori scappano per troppe regole, Wikipedia, in 50mila abbandonano: regole troppo rigide , Wikipedia in difficolta, lasciano 49.000 redattori volontari, Londra: Wikipedia perde 49.000 redattori , Wikipedia – fuga di penne dall’enciclopedia gratuita più famosa, Wikipedia, altri 49mila dentro? , Wikipedia a rischio: fuga di volontari, Wikipedia perde pezzi: via 50000 collaboratori, ecc.
Io ho lasciato un paio di commenti: da Dario Salvelli che mi evocava curioso di conoscere i numeri di Wikimedia in Italia ho raccontato

I dati sugli utenti persi non ho idea di come siano stati calcolati (quando lo scopro proverò a dare dei numeri su it.wiki), per il momento posso fornire dei dati sugli utenti che si registrano: in questo momento ci sono 449.031 utenti iscritti, di cui 8150 attivi (ossia che hanno effettuato un’azione negli ultimi 30 giorni).
Per il trend di crescita: it.wiki negli ultimi 6 mesi è cresciuta stabilmente (quanto ad utenti) del 2% ogni mese. I numeri assoluti insieme a tutti i dettagli sono disponibili qui (le charts qui).
Infine, su età media e sesso, gli unici dati disponibili sono quelli presentati quest’estate da UNU MERIT (disponibili qui): la ricerca ha però un valore puramente indicativo, perché sono presenti alcune anomalie nel campione analizzato.

Sul blog di VeniceSessions ho aggiunto un paio di precisazioni

1. il rapporto riguarda unicamente en.wiki, ossia l’edizione in inglese
2. nei dati ufficiali si vede come i dati di crescita (gli unici che vengono costantemente monitorati) siano costanti da circa 6 mesi: c’è sempre un 2% di utenti nuovi
3. Wikipedia è un esperimento in corso: nessuno sa quale sia la dimensione ottimale della community, men che meno la dimensione minima sufficiente.. in ogni caso valutare il progetto solo in maniera numerica (di qualsiasi aspetto si parli) mi sembra un po’ sminuente.

Oggi esce un commento ufficiale del deputy director di Wikimedia Foundation, Erik Moeller, e di Erik Zachte, che Gianluigi ha tradotto e pubblicato al bar di Wikipedia.

Altre info
* i wikipediani hanno letto tutto e lo stanno commentando.
* la ricerca è disponibile online qui.

Ti ricordo che è in corso la campagna annuale di raccolta fondi: puoi donare a Wikimedia Italia o direttamente a WMF.

(forse) ne abbiamo parlato qui:

2 Responses to Emorragia in corso: di notizie o di volontari?

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0disse0

Novembre 26th, 2009 at 16:16

quando wikipedia era agli inizi ero preso da entusiasmo quasi fanciullesco, poi mi sono imbattuto anche io negli “sceriffi” e nella kafkiana situazione di non riuscire nemmeno a farsi spiegare perche’ venivano chiuse le voci o arbitrariamente cancellate.
trovo wikipedia molto utile e penso che queste cifre siano campate in aria, come spessissimo fanno i giornalisti, pur di richiamare l’attenzione sui loro insignificanti articoli. Tuttavia, il problema degli sceriffi di wikipedia e del fatto che non si riesce, almeno io non ci sono riuscito, ad avere un nome e un cognome a cui chiedere come mai una voce viene definita inappropriata o viene corretto un termine (nel mio caso protocollo informatizzato) senza che se ne abbia la minima esperienza. In vent’anni del mio lavoro, sapro’ bene cosa passa tra protocollo informatico e protocollo informatizzato, no?

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Io

Novembre 30th, 2009 at 10:14

Scusa Calogero ma mettiamo in chiaro le cose: avevi inserito dei testi tuoi sulla pagina del protocollo ma wiki ha bisogno di un’autorizzazione ufficiale perché altrimenti chiunque si potrebbe iscrivere a tuo nome a dire che sta inserendo testi propri, la pagina cancellata invece era al limite dello spam, parlava di un software tutto sommato poco diffuso e lo faceva per di più in toni celebrativi.
Il guaio di wikipedia è che fanno molto rumore chi, come te, pensano d’aver subito un torto ma non hanno l’onestà di ammettere come sono andate veramente le cose.

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