Salvaschermi by

14 Ago
2009

Un tempo (neanche troppo tempo fa) monitor e televisori erano a tubo catodico. C’era un catodo che sparava elettroni, un campo magnetico che li deviava ed uno schermo di fosfori che si illuminava quando uno degli elettroni lo colpiva. Calibrando con cura il campo magnetico era possibile far andare a sbattere gli elettroni nel posto che più ci piaceva illuminando questo quell’altro punto e, siccome il processo era molto veloce, si potevano disegnare intere figure e farle muovere. Insomma, erano televisori.

Un problema che si presentava con i monitor è che capitava di lasciarli lì abbandonati per ore, accesi ma inoperativi, con sempre la stessa schermata. I fosfori non è che gradissero troppo e, se uno esagerava, rischiava che l’immagine si “stampasse” sullo schermo. Per ovviare a questo problema vennero inventati i salvaschermo: piccoli programmini che, dopo che il computer era stato lasciato inattivo per un po’ di tempo, iniziavano a far muovere immagini più o meno casuali sullo schermo. In questo modo si evitava che venissero usati sempre i soliti fosfori e nessuna immagine rimaneva permanentemente impressa sullo schermo.

Oggi invece ci sono i monitor LCD. Certo, i tubi catodici non sono scomparsi ma sono ormai dei residuati bellici; non li produce più nessuno e quindi sono destinati a sparire (per la cronaca, il mio televisore è ancora a tubo catodico e non ho intenzione di cambiarlo a breve termine). I monitor a cristalli liquidi funzionano in un modo del tutto diverso: dietro c’è una lampada che illumina di bianco tutto lo schermo e davanti una griglia di cellettine (piene, giustappunto, di cristallo liquido) che possono bloccare o meno la luce della lampada. Questo porta con se due conseguenze importanti: primo per avere uno schermo acceso ma nero si consuma più elettricità che ad avere uno schermo acceso ma bianco (che è la ragione per cui neroogle e compagnia cantando sono delle idiozie), secondo che non c’è alcun rischio che l’immagine resti “stampata” sullo schermo.  Tuttavia i salvaschermo sono ormai diventati un’abitudine ed è difficile trovare un computer che non ne abbia uno.

Qualcuno potrebbe chiedersi che male ci sia. Dopo tutto i salvaschermo sono carini (oddio, mica tutti…) e non fanno alcun male. Ecco il problema è che un salvaschermo costringe i transistor che controllano le celle di cristallo liquido del vostro monitor ad accendersi e spengersi in continuazione. Siccome tutte queste componenti elettroniche hanno una vita media finita (ovvero sono garantite per funzionare un tot di ore e poi si rompono) farle lavorare a vuoto non è una bella idea.

Il mio consiglio personale è di impostare lo spengimento del monitor dopo un certo tempo di inattività ma se proprio non volete (in effetti i monitor ci mettono qualche secondo a riaccendersi) almeno usate una schermata fissa o poco mobile per salvaguardare il vostro schermo.

(forse) ne abbiamo parlato qui:

2 Responses to Salvaschermi

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Marcello

Agosto 15th, 2009 at 18:26

Se è per quello sono sostanzialmente obsoleti da quando hanno introdotto i monitor a colori (ossia da quando la gente ha iniziato ad usarli ;)), molto meno sensibili dei monocromatici.
In pratica il problema era serio solo coi vecchi monitor a fosfori verdi.
Per gli LCD non credo che l’ accendere e spegnere i pixel abbia un grande impatto sulla durata, mentre probabilmente ne ha l’accensione e spegnimento del monitor.
Aggiungo che molti salvaschermo usano un sacco di CPU, quindi non solo consumano energia ma rallentano tutti gli altri processi: non solo tutti i demoni ma anche quelli in primo piano.
Far girare un salvaschermo può tranquillamente triplicare la durata di una simulazione matlab o di una compressione video.
Last but not least, spesso i salvaschermo contengono come bonus trojans, rootkits, e spyware vari.
Personalmente non li uso dai tempi del DOS 🙂

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J B

Agosto 17th, 2009 at 08:39

@Marcello: personalmente ho visto (ok, sono passati un sacco di anni) un monitor a colori (a tubo catodico) dove si era allegramente stampigliata sullo schermo la schermata di windows 3.11. Non che la cosa rendesse inutilizzabile lo schermo ma l’effetto di questo “fantasma” appena accennato dava un certo fastidio.
Per quello che ne so poi accendere e spengere in continuazione il monitor riduce la vita delle lampade mentre accendere mentree spengere i singoli pixel riduce la vita dei transistor che li controllano.

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