Social dunque converso by

27 Mar
2009

Settimana scorsa sono andata ad un appuntamento con un gruppo editoriale che voleva capire meglio il wikimondo e, in attesa dell’interlocutore principale, ho risposto a qualche domanda di routine su wiki*. Poi la domanda “Ma tu che social network frequenti?” e mi sono trovata a dibattere dei pregi e dei difetti dei vari SN che conosco e vagamente uso.. al punto che quando l’interlocutore principale è arrivato ha chiesto a me e al suo collega “Ma voi vi conoscevate già?”.

Stamattina mi sono registrata su XING, perché ne ho sentito parlare da diverse persone (che sollecitavano un mio parere) e perché mi è capitato sotto il naso da qualche parte nella rassegna mattutina.
Primo feedback: se seleziono che faccio la libera professionista, perché devo dirti per forza con chi lavoro?
Secono feedback: non sono ancora praticamente iscritta e prima di poterlo usare devo decidere se voglio la versione free o a pagamento. Lasciami dare un’occhiata in giro prima!
Il giro è stato molto rapido ed è possibile che torni a rivedere e ridecidere, ma la prima impressione è stata: “ok, è come LinkedIn”. Poi ho cercato un paio di persone che conosco che sono molto attive su LinkedIn con una enormità di contatti/gruppi/ecc e ho visto che su XING hanno 1 contatto o poco più e questo ha rafforzato la mia impressione.

Qualche anno fa ho conosciuto David Orban e il giorno dopo mi sono trovata nella casella email il suo invito a iscrivermi a LinkedIn. Più per inerzia che per altro mi sono iscritta ma di fatto non l’ho utilizzato per quasi un anno. Poi un giorno mi sono svegliata e ho deciso che dovevo tenere un po’ d’ordine tra i miei contatti: persone che conoscevo e incontravo, di cui si accumulavano i biglietti da visita, e che non ero certa di riconoscere (o meglio, collegare faccia-nome-provenienza professionale).. e mi è tornato in mente LinkedIn. Da allora ogni volta che ho a che fare con qualcuno, automaticamente vado a cercarlo su LinkedIn e lo aggiungo alla mia rete.

Ho aperto un account su Facebook perché ero stufa di cestinare gli inviti. Di Facebook odio il caos, le due interfacce, i termini d’uso, l’essere amichetta di persone che non sopporto perché in fondo le conosco, ecc. Però apprezzo il suo essere strumento di massa, con un potere di penetrazione superiore a quello delle figurine Panini e di essere riuscito a raggiungere una marea di persone che per me, altrimenti, sarebbe stata invisibile in rete. Penso ai miei compagni delle elementari che scovo (o che più spesso mi scovano), a tutto il parentame dalla parte di mia madre (unito da un cognome che contraddistingue tutti e soli i parenti) che ora si ritrovano in un gruppo a discutere del loro legame e della storpiatura del cognome stesso che si portano dietro.

Quando sono arrivata su Twitter non lo so. Da non sms maniaca non l’ho usato molto all’inizio, anzi. Sbirciavo ogni tanto quel che dicevano i miei amici, ma nulla di più. Da qualche giorno ho aggiunto il widget di Twitter su NetVibes e lo uso molto di più. Mi piace perché è rapido, perché riesco a decidere al volo cosa voglio leggere e cosa no, perché tutto sommato ci passano informazioni interessanti.

Odio MySpace (devo essere troppo vecchia..) e amo Flickr. Mi ostino a pensare di poter vivere con uno scarso uso di delicious, ma prima o poi mi arrenderò ai limiti della mia memoria non immediatamente condivisibile. La mia libreria e i miei desiderata librari non sono più gli stessi da quando uso Anobii (non c’è libro che venga fisicamente messo in libreria se prima non l’ho registrato sul mio account anobii, altrimenti sono urlacci). I ristoranti vengono scelti, votati e talvolta inseriti su 2spaghi.. e sicuramente in questa carrellata dimentico un sacco di SN che uso attivamente o passivamente.

Ma la piccola perfezione degli intrecci sociali che tanto mi fa ridere in questi giorni è la seguente: dell’ufficio in cui mi appoggio in questo periodo Facebook non è raggiungibile (è blacklistato perché i dipendenti ci perdevano troppo tempo). Il mio account Twitter è collegato al mio account Facebook, in modo che le mie twitterate finiscano nel mio stato su FB (per inciso, vale anche il viceversa). Su FB ho attivato tutti gli alert possibili via mail (operazione fatta in tempi non sospetti, quando non riuscivo a trovare un altro filo rosso per dipanare il caos), per cui i commenti al mio stato mi vengono segnalati via mail. Io li leggo e rispondo via Twitter. Perfetto, no?

(forse) ne abbiamo parlato qui:

1 Response to Social dunque converso

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adele

Marzo 27th, 2009 at 12:54

ehehehe…due parola sui sn le scrissi anche io qua, ma giusto due.

http://www.assowebitalia.it/download/Numero_Uno.pdf

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