LHC è fermo e tutto tace by

6 Ott
2008

Ormai lo sanno anche i sassi. Dopo un inizio sfavillante a LHC c’è stato un guasto e tutto si è dovuto fermare.

Questo non è affatto strano. Altri acceleratori prima di LHC hanno avuto problemi similari all’accensione. Solo che LHC è molto più complesso dei suoi predecessori e quindi le riparazioni sono molto più complesse (nella fattispecie bisogna aspettare un paio di mesi che quella sezione venga riportata, piano piano, a temperatura ambiente).

Contemporaneamente al guasto sono anche più o meno scomparse le grida allarmistiche che davano il mondo per spacciato. Sarà perché la data “di fine di mondo” è passata senza che nulla accadesse, sarà perché col fatto che è tutto fermo la gente ha deciso di preoccuparsi per qualcos’altro. Magari qualcuno ha deciso di preoccuparsi per la crisi della finanza mondiale (sia mai che la colpa sia degli scienziati del CERN). Sarà che da qualche settimana tutto tace.

Quasi tutto dato che giusto oggi mi è capitato sott’occhio un articolo di un paio di mesi fa che spiega nei dettagli perché la storia dei buchi neri che divoreranno la terra non stia in piedi da nessuna parte la si guardi.

Nello stesso articolo si fa riferimento a due articoli scientifici (1 e 2) pubblicati fra il 2000 ed il 2003 dove vengono analizzati tutti i fattori di rischio e si dimostra, conti alla mano, che questi rischi sono inesistenti (il tutto con buona pace di chi ama ripetere che “gli scienziati avrebbero dovuto riflettere un po’ di più”).

p.s.

Il tutto è rigorosamente in inglese

(forse) ne abbiamo parlato qui:

1 Response to LHC è fermo e tutto tace

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» Aggiornamenti su LHC Faccio Cose Vedo Gente

Novembre 20th, 2009 at 10:43

[…] Ci eravamo lasciati con LHC fermo per un guasto. Per capire cos’è successo e cosa sta succedendo dobbiamo fare un brevissimo riassunto di come funziona un acceleratore di particelle: in un acceleratore si prende “qualcosa” (dove il qualcosa possono essere elettroni, protoni, ioni o qualunque altra cosa elettricamente carica di facile reperibilità) e la si mette in un campo elettromagnetico. Questo campo ha due scopi: il primo è di “confinare” queste particelle (ovvero evitare che vadano a giro), il secondo è di dargli delle “spinte” in maniera che queste aumentino gradatamente la loro velocità. Una volta che ho abbastanza particelle e che queste hanno l’energia (che è data dalla loro massa e dalla loro velocità) che mi serve prendo due “gruppi” di queste particelle e li faccio sbattere l’uno contro l’altro (in gergo “collidere”) e studio cosa viene fuori. Dato che il risultato di queste collisioni è predicibile con le varie teorie fisiche io posso testare, validare o falsificare queste teorie. Allo stato attuale abbiamo un’idea abbastanza precisa di come funzioni la fisica delle particelle fino a certe scale di energia. Per andare oltre abbiamo bisogno che le nostre “particelle” collidano l’una contro l’altra con energia maggiore. […]

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