La scienza secondo Obama by

3 Set
2008

Che i politici siano poco interessati alle cose di scienza è un dato di fatto. Alla fin della fiera si tratta di grossi (ovvero costosi) investimenti che daranno i loro frutti solo fra molti anni: ovvero quando al governo ci sarà qualcun altro.

Non sorprende quindi che nessun politico italiano abbia mai (almeno che io sappia) presentato un serio progetto per la ricerca scientifica e che Mc Cain abbia recentemente annunciato di aver scelto come vice-presidente (candidata) una signora che fa parte della lobby delle armi e che è a favore dell’insegnamento del creazionismo nelle scuole.

Sorprende un po’ di più che Obama abbia accettato di rispondere pubblicamente ad una serie di domande (14, per la precisione) riguardo le sue idee (e la politica che vuole mettere in atto) circa il finanziamento alla ricerca, i problemi etici legati alla genetica, il riscaldamento globale, le fonti energetiche ecc.

Domande e risposte si trovano qui. Ciascuno poi ne trae le conseguenze che preferisce.

via wired

(forse) ne abbiamo parlato qui:

1 Response to La scienza secondo Obama

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Tooby

Settembre 3rd, 2008 at 17:40

Anche se vado un po’ OT, votare McCain, specialmente dopo la scelta della Palin, mi sembra un controsenso che credo gli statunitensi non riescano ad afferrare. Se la Palin diventa vicepresidente, oltre al problema delle armi, del creazionismo e della scienza (che, a conti fatti, per la Palin è un nemico da combattere) si aggiunge pure il problema ambiente. La Palin vorrebbe un pozzo di petrolio in ogni giardino americano, e lo ha dimostrato incazzandosi perché non le permettono di sterminare in santissima pace gli orsi polari.

Ma ignorare l’ambiente porta all’aggravarsi di catastrofi: possibile mai che l’aggravarsi del fenomeno uragani sia semplicemente un caso? E che gli statunitensi non se ne accorgano?

Se vincono i repubblicani anche stavolta, io comincio seriamente a preoccuparmi. Con tutti i limiti che potrebbe pure avere Obama, mi pare che una sua elezione sia decisamente un passetto avanti (almeno sulla carta).

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